Quando si pubblica sui social, talvolta, lo si fa con estrema leggerezza dimenticando che quei contenuti che al momento non consideriamo sconvenienti, in un futuro non tanto prossimo potrebbero danneggiarci.
Pertanto, che voi siate un’azienda, un professionista, oppure un semplice utente del web è di fondamentale importanza che sappiate cosa non pubblicare ancor prima di cosa pubblicare.
Di fatto, quando inserite pensieri, scritti o foto in un social media ne perdete il controllo.
I dati non solo potranno essere memorizzati dagli altri contatti della vostra rete (anche se li rimuovete dopo poco tempo) ma in ogni caso saranno conservati dall’impresa che gestisce il servizio (a tal proposito leggete bene le “condizioni d’uso” quando vi iscrivete! Sì, sono quelle sulle quali flaggate velocemente per procedere con l’iscrizione).
Alcune aziende hanno danneggiato la propria immagine, e di conseguenza i propri profitti, con campagne di comunicazione social “politically incorrect”.
#1 Ricordate, per esempio, il caso Melegatti o quello Dolce e Gabbana?
Da ciò evinciamo che utilizzare in maniera corretta i social media sia non solo consigliato ma addirittura doveroso.
#2 E se non siete un’azienda? Fa lo stesso!
Diversi politici sono incorsi in un danno di immagine (di conseguente popolarità e consenso) a causa di vecchie pubblicazioni (che ormai avevano dimenticato) risalenti a quando ancora non pensavano di divenire personaggi pubblici.
#3 E se non siete interessati a diventare personaggi pubblici?
Non cambia niente, perché sappiate che un contenuto sbagliato potrebbe danneggiarvi anche nella semplice ricerca di un lavoro.
Le società di selezione del personale, infatti, utilizzano moltissimo i motori di ricerca e diversi anni dopo quella foto o quel post che credevate simpatico potrebbe non rivelarsi poi cosi tale.